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Il vaccino è il vero virus

Il vaccino è il vero virus

E’ passato un anno. Un intero ciclo di stagioni. Incredule fauna e flora godono ancora di una ritrovata serenità.

Durerà poco. Il vaccino ricondurrà l’uomo alla sua presunta superiorità e sarà incapace come sempre di comprendere di essere parte del sistema e non il sistema stesso.

Ancora una volta osserviamo la panacea di tutti i mali diventare l’ambito premio di chi si sente più forte o furbo. Quella che dovrebbe essere la soluzione ad un problema sta diventando il “nuovo oro”.

Come reclamavo nel ruglio Sono rimaste solo le farfalle, quando temete che qualcosa non arrivi “subito”, in molti di voi si scatena la corsa di tutte le corse, pronti a calpestare gli altri pur di arrivare prima.
E così ancora una volta assistiamo a scontate ingiustizie. Salvare e mettere in sicurezza i più deboli si scontra con l’egoismo di chi si sente in diritto sul prossimo.
E nelle casseforti di chi non ne ha bisogno ma è riuscito ad arrivarci prima ora c’è “il nuovo oro” ad amplificare il senso di superbia ed ignoranza.

La cattiva notizia è che il vaccino non vi salverà.
La pessima è che i milioni di morti lo sono invano: l’uomo non ha imparato la lezione.

Il vero vaccino dovrebbe essere la consapevolezza. La coscienza di cosa state facendo al mondo e al prossimo. Non ha marca e non è prodotto da una multinazionale. Cresce dentro di voi. Un anticorpo naturale risvegliato dalla primavera come una primula che cresce tra asfalto e cemento. 

Aggiungete imperterriti tristezza a tristezza. Non avete finito di piangere le persone care e, con i coltelli tra i denti, siete sull’uscio di casa a proteggere qualcosa che pensate vostro. Incapaci di difendere quella che per voi è soltanto un’illusione: il ciclo naturale dell’esistenza e l’integrazione in una società che vive sul pianeta insieme a orsi e alti fusti di cedro. 

Non ne uscirete migliori. È evidente.

C’è una porta. Là, da dove viene la luce. È piccola. Tutti state correndo in quella direzione. Accalcati. Schiacciando chi non ce la fà, chi fatica a camminare. Ma voi correte lo stesso pur sapendo che si passa uno alla volta: voi volete farlo per primi.

E quando finalmente sarete passati dal buio alla luce non vi volterete indietro, farete un grosso respiro e vi preparerete alle prossime battaglie. 

Presto dovrò nascondermi di nuovo: i fucili ricominceranno a sparare e i rifiuti ad abitare le foreste.
Presto sarà di nuovo tutto come prima. Tornerete a sorridere solo nel momento in cui, soddisfatti, avrete più di qualcun’altro.

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