Spesso mi muovo in totale solitudine, questo mi permette di dare sfogo ai miei pensieri senza rumori, con la sola imponente melodia della natura.
Amici ne ho tanti, pochi con la A maiuscola. Sono molti coloro con i quali condivido una passione e un po’ del mio tempo libero, senza mai esagerare o farmi fagocitare da realtà che non mi appartengono.
Difficile districarsi tra le amicizie. Difficile mantenere valori quali la stima e l’onestà ancor più se intellettuale. Aggirarsi nelle praterie del divertimento senza ferire o dimenticarsi di qualcuno, evitare di cadere nell’opportunismo o nella maleducazione è un compito assai arduo.
Tuttavia, riconoscendo che nessuno di noi è perfetto, ci è concessa un’opportunità: quella di riconoscere i nostri errori e chiedere scusa.
A volte, tra amici, capita una mancata comprensione che genera conflitto con il conseguente scioglimento delle maglie che tenevano unito e saldo il rapporto.
Non soffro mai per una relazione interrotta, salvo quando coloro che sono vicini a colui con il quale ho avuto una divergenza fanno propria questa battaglia. Senza cercare di capire lo stato di fatto delle cose che – come già sappiamo – sta sempre nel mezzo delle parti.
Mi chiedo cosa muova queste persone a modificare a priori il loro giudizio nei tuoi confronti. A perdere la stima che ti avevano riservato. Nei casi più estremi a toglierti anche il saluto, facendo nascere in te la convinzione di aver colpito ingiustamente anche loro.
Sorge in me il dubbio che non riuscendo a elaborare i fatti con la propria testa, sia più facile per loro prendere per buono tutto ciò che gli viene somministrato da qualcun’altro; un modo per sentirsi più forti, protetti, di certo più comodi.
Cosa spinge a non ascoltare la seconda campana di quell’armonia ormai dispersa nell’aria?
Le cose cambiano rapidamente anche nella foresta. Il vento è ben accetto quando la calura ristagna, meno quando il fuoco è appena stato acceso e si deve imparare a sopravvivere ad esso.
Non bisogna lasciarsi andare in balia del vento come fanno le bandiere, bensì tenere i piedi ben saldi alla terra, cercare un riparo e lasciare che tutto passi.